Qual è la differenza tra capacità giuridica e capacità di agire nel diritto romano?
a) La capacità giuridica si riferisce alla possibilità di essere titolari di diritti e doveri, mentre la capacità di agire riguarda capacità di operare nel mondo del diritto.
b) La capacità giuridica si applica solo agli esseri umani intellettualmente capaci, mentre la capacità di agire è riservata agli schiavi.
c) Nel diritto romano, i concetti di capacità giuridica e capacità di agire erano equivalenti.
Quando inizia l'esistenza di una persona nel diritto romano?
a) Con il concepimento.
b) Con la nascita.
c) Con la morte.
d) Con l'adozione.
Cosa sono gli "status libertatis" nel diritto romano?
a) Condizioni giuridiche degli schiavi.
b) Condizioni giuridiche dei cittadini romani.
c) Condizioni giuridiche dei non cittadini romani.
d) Condizioni giuridiche dei liberi, dei cittadini romani e della famiglia.
c) Condizioni giuridiche dei non civis romanus.
d) Condizioni giuridiche del libero, del civis romanus e del pater familias.
Quali erano le condizioni sociali degli schiavi a Roma?
a) Inizialmente erano piuttosto dure, ma migliorarono con il tempo.
Qual è la posizione giuridica degli schiavi nel diritto romano?
a) Gli schiavi erano considerati res mancipi e potevano avere obblighi giuridici.
b) Gli schiavi erano considerati persone dal diritto naturale, ma non avevano capacità giuridica.
c) Gli schiavi avevano la stessa capacità giuridica dei cittadini romani.
d) Gli schiavi erano considerati esseri umani, ma non avevano alcuna rilevanza giuridica.
Cos'è il "peculio" nel contesto del diritto romano?
a) Un tipo di obbligazione naturale.
b) Un gruzzoletto di denaro concesso agli schiavi.
c) Un tipo di matrimonio consentito agli schiavi.
d) Un termine utilizzato per indicare le condizioni di vita degli schiavi.
Qual era il significato dell'espressione "status civitatis" nel diritto romano?
a) La condizione dei cittadini romani.
b) La condizione delle persone libere.
c) La condizione degli schiavi.
d) La condizione delle donne nel diritto romano.
Qual era il destino degli schiavi liberati nel diritto romano?
a) Potevano godere della piena capacità giuridica.
b) Non avevano alcuna differenza di status dopo la liberazione.
c) Dovevano rimanere al servizio del loro ex-dominus.
d) Potevano diventare cittadini romani.
Qual è lo scopo delle azioni addietizie nel diritto romano?
a) Proteggere gli schiavi dai loro dominus.
b) Consentire ai dominus di trasferire i propri schiavi a terzi.
c) Garantire che i terzi possano fare affidamento completo sui negozi compiuti con gli schiavi.
d) Limitare la responsabilità dei dominus per le azioni dei loro schiavi.
In base a quale presupposto veniva esperita l'actio exercitoria nel diritto romano?
a) Il servo aveva contratto debiti durante l'incarico di exercitor navis.
b) Il dominus aveva assunto la responsabilità per le azioni del servo.
c) Il dominus era proprietario di uno schiavo magister navis.
d) Il dominus aveva affidato la gestione di una nave a uno schiavo chamato magister navis.
Poteva sorgere una contestazione riguardo allo status libertatis nel diritto romano?
Si e ciò comportava la possibilità che un libero diventasse schiavo o uno schiavo diventasse libero.
Quale era il processo formale per ottenere la libertà per uno schiavo che viveva come libero?
a) Actio quod iussu.
b) Vindicatio in libertatem ex servitute.
c) Actio institutoria.
d) Actio vindicta.
Quale delle seguenti affermazioni è vera riguardo alla manumissio censu?
a) Era una procedura molto comune per liberare gli schiavi.
b) Richiedeva un processo in iure con la presenza del dominus e dello schiavo.
c) Coinvolgeva l'annuncio pubblico della liberazione da parte del dominus da tenersi ogni 5 anni a roma.
d) Avveniva solo dopo la morte del testatore.
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