Cessione e surrogazione

È il trasferimento di un credito dal creditore originario (cedente) a un terzo (cessionario), che subentra nella titolarità del diritto nei confronti del debitore (ceduto).

Insieme al credito si trasferiscono anche i diritti accessori, inclusi diritti di garanzia e privilegi.

La cessione diventa efficace nei confronti del debitore solo con la notificazione o accettazione della cessione.

I conflitti tra cessionari sono risolti in favore della cessione che prima è stata accettata o notificata al debitore con atto di data certa.

Regolata dalla legge 52/1991, riguarda principalmente le cessioni di crediti nell’ambito del factoring. Il cedente deve essere un imprenditore e il cessionario una banca o un intermediario finanziario autorizzato.

È la cessione di crediti esistenti e futuri trattati come un blocco unico, dove una società cessionaria acquista i crediti e li cartolarizza per emettere titoli di debito sui mercati.

I titoli sono garantiti dal flusso di liquidità generato dai crediti ceduti, con il rischio di mancata riscossione che ricade sui sottoscrittori dei titoli. Le somme ricavate sono utilizzate esclusivamente per soddisfare i diritti incorporati nei titoli emessi.

La surrogazione per pagamento è quando un terzo che paga il debito altrui subentra nel rapporto obbligatorio in luogo del creditore.

I tipi di surrogazione sono:

• Volontà del creditore: Dichiarazione contestuale al pagamento.

• Volontà del debitore: Disposta dal debitore in favore del terzo che gli ha prestato la somma per il pagamento.

La surrogazione legale avviene di diritto, indipendentemente dalla volontà del creditore o del debitore.